Usuário:Elio
Parte III Informazioni sul progetto
Localizzazione dell'intervento
Contesto e motivazione
(max 30 righe)
La città di Bagheria riveste un ruolo fondamentale nell'istruzione di migliaia di giovani della provincia di Palermo. Le scuole medie superiori presenti sul territorio (Liceo Classico “Francesco Scaduto”, Liceo scientifico “G.D'Alessandro, liceo artistico regionale, IPSIA “Salvatore Scaduto”, ITC “Luigi Sturzo”) accolgono infatti giovani provenienti dai comuni limitrofi di Ficarazzi, Misilmeri, Santa Flavia, Casteldaccia, Altavilla Milicia e Villabate. L'analisi dell'odierna condizione giovanile, tanto a livello nazionale quanto a livello locale, dimostra la carenza di strumenti e luoghi di espressione di questo segmento di popolazione che non vede sufficientemente rappresentati e accolti i propri bisogni di socializzazione e di partecipazione. La scuola costituisce senza alcun dubbio il fondamentale punto di partenza per la valorizzazione e l'arricchimento dei percorsi formativi e delle esperienze dei giovani e degli studenti del territorio che tuttavia non possono esaurirsi in essa. Diverse sono state negli anni recenti le iniziative volte a promuovere la dimensione sociale del tessuto locale nell'ambito, ad esempio, del programma operativo 2007- 2013 del Fondo Sociale Europeo della regione Siciliana e significativo è stato l'impegno delle scuole bagheresi nell'attivazione di laboratori extra-didattici (Fondi Strutturali Europei PON 2007-2013). Il quadro attuale tuttavia si rivela ancora carente anche per la scarsa efficacia della Strategia di Lisbona i cui pochi risultati sono stati “spazzati via” dalla crisi economica. Ad essa si aggiunga il problematico inserimento dei giovani nell'attuale mercato del lavoro, la tendenza globale alla virtualizzazione delle relazioni sociali e delle esperienze dei giovani, la non elevata spinta all'innovazione e alla ricerca che ha portato alla cosiddetta “fuga di cervelli” e alla conseguente perdita di importanti risorse umane. Innescare un circolo virtuoso che parta dalla valorizzazione delle risorse umane già presenti nel territorio diventa dunque prioritario. In quest'ottica sarebbe auspicabile un maggiore coinvolgimento delle associazioni afferenti al cosiddetto terzo settore che dovrebbero sia rafforzare il tessuto sociale che ampliare le opportunità non solo lavorative. Ne deriva che qualsiasi proposta di attività non può prescindere da un quadro lungimirante che tenda a dare una maggiore visibilità alle eccellenze locali e al potenziamento delle attitudini dei giovani coinvolti,nella prospettiva di impiegare le competenze acquisite e-o potenziate in una trasmissione futura.
Obiettivi
(max 20 righe)
Il progetto” xx“ si inserisce nella più ampia ottica dei principi alla base dell'intervento promosso dal Ministro per la Coesione territoriale e dal Ministro della cooperazione internazionale e l'integrazione. La proposta mira a dare vita, secondo le esigenze emerse al punto precedente, ad una concreta realtà nel territorio bagherese che possa costituire un continuum con le iniziative già attivate dalle scuole secondarie presenti. Si vuole cioè, facendo leva sulle eccellenze tecnico-creative presenti tra le risorse umane di Baariot, incentivare e valorizzare lo sviluppo delle attitudini dei giovani studenti delle scuole superiori fornendo loro strumenti concreti e spendibili anche una volta concluso il percorso scolastico. La proposta prevede quindi l'attivazione di quattro laboratori (rispettivamente di fotografia, video, realizzazione di un sito internet, grafica e comunicazione) che possano incontrare e affinare le inclinazioni specifiche dei singoli partecipanti rendendo loro capaci di impiegare e trasmettere nel tempo le competenze acquisite.
La proposta progettuale si traduce nei seguenti obiettivi specifici:
- Team building: imparare a costruire gruppi di lavoro coesi specifici per ogni laboratorio in funzione del risultato atteso;
- Teamwork: essere capaci di mettere in pratica le competenze tecniche acquisite nella parte iniziale dei laboratori (individuazione di soggetti fotografici adeguati alla tematica trattata, realizzazione di materiale video, strutturazione di un sito internet);
- Workflow: saper comunicare e trasmettere compiti e informazioni da un team all’altro per il raggiungimento di un obiettivo comune ( sito internet-contenitore).
- Appropriazione tecnologica: rendere capaci e autonomi tecnologicamente i giovani del territorio, facendo uso di tecnologie digitali (uso di software libero) e saperi tradizionali.
Beneficiari
(max 30 righe)
Attività
Descrizione delle attività da realizzare nel progetto, distinte per Macrofasi
Compliare la tabella per ciascuna macrofase, seguendo lo schema proposto. Duplicare lo schema per le ulteriori Macrofasi
Compilare il cronogramma in allegato rispettando i titoli delle Macrofasi
Macrofase 1
Titolo
Durata (mesi)
Associato responsabile
Attività: Descrivere le strategie e le specifiche attività previste
Prodotti della Macrofase
Risultati della Macrofase
Attività 1.1
Titolo: Descrizione: Associati coinvolti:
Attività 1.2
Titolo: Descrizione: Associati coinvolti:
Attività 1. 3
Titolo: Descrizione: Associati coinvolti:
Prodotti della Macrofase
Risultati della Macrofase
Macrofase 2
Titolo Durata (mesi) Soggetto responsabile Descrivere le strategie e le specifiche attività previste per la disseminazione e comunicazione dai risultati del progetto e per assicurarne la visibilità
Attività 2.1
Titolo
Descrizione
Associati coinvolti
Prodotti della Macrofase
Risultati della Macrofase
Macrofase 3
Titolo
Durata (mesi)
Soggetto responsabile
Descrivere le strategie e le specifiche attività di monitoraggio, le modalità di valutazione, gli indicatori, il soggetto responsabile, le tempistiche.
Attività 3.1
Titolo: Monitoraggio e valutazione
Descrizione:
Un sistema integrato di relazioni tra tutti gli attori e i partner coinvolti nelle attività progettuali è necessario per garantire il successo del progetto stesso. A tal fine l'attività di monitoraggio e di valutazione sarà garantita dall'individuazione di organi specifici che seguiranno l’intero processo di sviluppo del progetto, consentendo la ritaratura delle attività progettuali ove necessario. In fase di avvio del progetto verranno nominati i membri degli organi di gestione, orientamento e controllo e più precisamente: Gruppo di Coordinamento (GC) e Gruppo Operativo (GO). Il GC rappresenta l’organo attraverso il quale verranno realizzate tutte le azioni di coordinamento e di sistema. Ad esso parteciperanno il direttore di progetto, i rappresentanti dei singoli enti riuniti in ATS, i quattro coordinatori dei laboratori previsti dal progetto. Il gruppo di coordinamento si riunisce con cadenza mensile e qualora necessario intensificherà gli incontri in funzione delle necessità di gestione nel corso dello svolgimento del progetto. Il GO, costituito dai coordinatori dei laboratori e dal direttore del progetto, predisporrà un sistema di coordinamento e monitorerà l’attuazione corretta dello stesso per tutta la durata del progetto. Tale strumento verrà adottato e condiviso tra i tutti partner nel GC. Si dà in questo modo la possibilità a tutti i soggetti che operano, ciascuno per le proprie competenze, all'interno delle singole attività, di favorire la standardizzazione di metodologie, processi, tecniche e prodotti che saranno sviluppati ed attuati. Si prevede l'istituzione di un Gruppo di Monitoraggio e Valutazione (MeV) costituito da una rappresentanza di alto profilo dei diversi partner progettuali che si occuperà della messa a punto degli indicatori previsti per il monitoraggio e la valutazione del progetto. Il MeV ha il compito di monitorare e valutare il complesso delle attività laboratoriali che costituiscono il progetto, secondo metodologie e strumenti concordati con il GC. Il MeV si dota di un sistema di indicatori finalizzato alla valutazione dell’andamento del progetto.
Di seguito una prima ipotesi di indicatori qualitativi e quantitativi (la cui esaustività e significatività verrà eventualmente rivista in fase esecutiva) di realizzazione che saranno utilizzati per valutare l’andamento del progetto:
- numero di studenti raggiunti dal progetto;
- livello di gradimento dell'articolazione dei laboratori e delle escursioni;
- incremento delle competenze dei destinatari;
Per quanto concerne gli indicatori di risultato e quindi il raggiungimento degli obiettivi prefissati, si procederà allo studio dei seguenti indicatori:
- numero di beneficiari del progetto diretti ed indiretti;
- indicatori metrici di traffico e visibilità dei siti internet collegati al progetto;
- grado di coinvolgimento di risorse umane, giovani ed eccellenti, presenti nel territorio per la conduzione delle attività stesse;
È prevista da parte del MeV un'attività di report periodica e puntuale che possa far emergere di volta in volta: l'adeguatezza e la congruità tra gli indicatori individuati in fase di progettazione e le situazioni contingenti,
i punti di forza e di debolezza delle attività previste e il loro impatto sui destinatari. Si procederà dunque con la somministrazione di questionari ai partecipanti prima, durante e dopo lo svolgimento delle attività laboratoriali; si richiederà ai responsabili dei singoli laboratori di redigere un report analitico sull'andamento e sulla conclusione del percorso intrapreso.
Gli strumenti e le tecniche di rilevazione impiegate ai fini del monitoraggio e della valutazione dell'intero progetto saranno:
- schede tecniche di rilevazione;
- report elaborati dai responsabili dei singoli laboratori;
- osservazione diretta di eventi ed attività;
- interviste e questionari.
Associati coinvolti: Baariot - Picara Bianca - Cooperativa Sys
Il progetto prevede l'utilizzo del software libero MediaWiki (lo stesso usato da Wikipedia) per la produzione collaborativa di documentazione e per le attività di report. L'uso del wiki contribuisce al monitoramento registrando lo storico e l'autore delle modifiche.
Prodotti della macrofase
Risultati della macrofase
Risultati attesi e definizione indicatori
Descrizione dei risultati finali attesi nel quadro del progetto avendo cura di specificare indicatori qualitativi e quantitavi e le modalità di misurazione all'inizio delle attività progettuali, in corso di svolgimento ed al termine delle stesse. (Max 20 righe)
Indicatori qualitativi e quantitativi di realizzazione:
- numero di studenti raggiunti dal progetto;
- livello di gradimento dell'articolazione dei laboratori e delle escursioni;
- incremento delle competenze dei destinatari;
Indicatori di risultato:
- numero di beneficiari del progetto diretti ed indiretti;
- indicatori metrici di traffico e visibilità dei siti internet collegati al progetto;
- grado di coinvolgimento di risorse umane, giovani ed eccellenti, presenti nel territorio per la conduzione delle attività stesse;
Impatto a livello locale
Descrizione dell'impatto previsto del progetto a livello locale (Max 20 righe)
Elementi di sostenibilità e di continuità della proposta nel tempo
Descrizione delle opportunità derivanti dal progetto per la continuità delle azioni dopo la sua conclusione (max 10 righe)
Coinvolgimento di giovani donne
Descrizione dettagliata del coinvolgimento di giovani donne nelle attività progettuali e con quale ruolo (max 5 righe)
Coinvolgimento di giovani in condizioni di disagio
Descrizione dettagliata del coinvolgimento di giovani in condizioni di disagio nelle attività progettuali, con quale ruolo e il tipo di categoria a cui appartengono. (max 10 righe)
Proposta di escursioni
Pietro lo Buglio style Percorso N.1 Escursioni Attraverso l’ausilio di lezioni seminariali supportate da materiale multimediale e da escursioni programmate, con l’elenco di incontri qui di seguito elencato, ci si propone lo scopo di aumentare la sensibilità dei partecipanti verso le bellezze archeologiche, storiche, artistiche, monumentali e naturalistiche del nostro territorio viste come potenziale catalizzatore economico dell’intero circondario. Le lezioni prevedono due lezioni seminariali: durante il primo incontro si parlerà di “Archeologia e Metodologia della Ricerca Archeologica applicata alla Conservazione e Valorizzazione dei Beni Culturali”. Durante il secondo incontro si parlerà più nel dettaglio dei siti scelti per le escursioni. Le visite guidate includono 2 delle 3 città sorelle puniche siciliane rimaste attive anche dopo la colonizzazione greca avvenuta nel corso dell’VIII sec. a.C. Parco Archeologico di Solunto: La città di Solunto, ubicata a pochi km da Palermo, sorge sulle terrazze superiori di Monte Catalfano, oggi Riserva Naturale. Le poche fonti letterarie di cui disponiamo, tramandano che Solunto fu fondata dai Fenici nell’ VIII sec. a.C., anche se la città che oggi conosciamo sorse in seguito alla distruzione dell’abitato più antico avvenuta nel 396 a.C. per mano di Dionisio I di Siracusa. Il percorso ha inizio dall’Antiquarium dedicato alle scoperte del sito. La visita seguirà l’antica via d’accesso alla città, la cosiddetta Via dell’Agorà. La strada, pavimentata con grandi mattoni in terracotta, è fiancheggiata da edifici privati (impreziositi da mosaici e affreschi di grande pregio), pubblici (l’agorà, la grande cisterna , il ginnasio, il bouleuterion e il teatro) e sacri. Monte Catalfano Il Monte comprende tre piccole alture che si ergono a nord della pianura di Bagheria: Catalfano, l’altura centrale (373s.l.m.), Cozzo San Pietro a ovest (345 s.l.m.) e Monte la Città a est (235 s.l.m.), sede dell’antico insediamento di Solunto. Il monte si estende per circa 1,5 Km con pareti scoscese a strapiombo alte anche un centinaio di metri. Attraverso i vari percorsi tracciati dalla Forestale sarà possibile raggiungere diversi punti panoramici, scendere nelle falesie (pareti rocciose a picco sul mare) che ospitano numerose grotte di origine tettonica e marina. Le prime hanno uno sviluppo verticale e possono raggiungere la profondità di decine di metri, meglio conosciute come “Zubbi”. Monte Catalfano, rappresenta un fiore all’occhiello dell’hinterland bagherese, un angolo di paradiso al di fuori e al di sopra della città. Sede del primo Centro di Educazione Ambientale del Mezzogiorno, il centro sorge nell’area dell’ex discarica comunale e sui terreni requisiti al boss mafioso Leonardo Greco, grazie ai fondi stanziati dalla Provincia di Palermo. Sarà possibile seguire diversi percorsi a seconda delle capacità e della richiesta dei partecipanti. Contestualmente all’escursione, si praticheranno alcune attività inerenti l’Archeologia Sperimentale, riproducendo alcuni tra i giochi degli antichi. Verranno altresì svolte alcune prove di orienteering (trovare il nord con le diverse tecniche di orientamento e identificare di conseguenza i diversi punti cardinali inserendo la propria posizione all’interno di un paesaggio più vasto). Museo delle Acciughe di Aspra Insieme a Mazara del Vallo e Sciacca, la frazione marinara di Aspra è uno dei tre maggiori poli produttivi siciliani dediti alla conservazione e alla lavorazione del pesce azzurro. Acciughe e vongole in scatola, pasta d’acciughe, tonno in scatola, sughi e delicatissen a base di pesce. Tutti prodotti di qualità che da Aspra vengono esportati in tutto il mondo. La ditta dei fratelli Balistreri, Michelangelo e Girolamo, conosce al proprio interno un piccolo Museo costruito pezzo dopo pezzo, rappresenta un vero e proprio santuario della tradizione antropologica di Aspra. In esso sono contenuti reperti storici, strumenti di lavoro e vecchie foto. Grazie alla devozione della ditta Balistreri al lavoro e alla memoria storica, sarà possibile assaporare qui il garum, l’antica salsa di pesce che serviva da condimento alla maggior parte delle pietanze della Roma Repubblica e Imperiale. Mozia (isola di San Pantaleo, R.N.O. dello Stagnone, Marsala, Tp) Il sito archeologico della città di Mozia (o anche Mothia, Motya) sita sull'isola di San Pantaleo, nello R.N.O. dello Stagnone di Marsala, si trova di fronte alla costa occidentale della Sicilia, tra l'Isola Grande e la terraferma, ed appartiene alla Fondazione Whitaker. Mozia fu probabilmente interessata dalle esplorazioni dei mercanti-navigatori fenici, che si spinsero nel Mar Mediterraneo occidentale, a partire dalla fine del XII secolo a.C. fungendo da d'approdo (emporia) ed una base commerciale. Il nome antico in fenicio era Mtw, Mtw o Hmtw, come risulta dalle legende monetali e significherebbe “filanda” ad intendere quindi il carattere strettamente tessile dell’insediamento. Intorno alla metà dell'VIII secolo a.C., con l'inizio della colonizzazione greca in Sicilia e lo storico greco Tucidide riporta che i Fenici si ritirarono nella parte occidentale dell'isola, più esattamente nelle tre città di loro fondazione: Mozia, Solunto e Palermo. Archeologicamente è testimoniato un insediamento della fine dell'VIII secolo a.C., preceduto da una fase protostorica. La città venne attaccata e distrutta nel 397 a.C. da Dionisio di Siracusa; l'anno successivo l’isola venne ripresa dai Cartaginesi, ma perse di importanza in conseguenza della fondazione di Lilibeo, l’odierna Marsala, sulla terraferma. La topografia generale della città fenicio-punica è ricavabile sia dai resti archeologici messi in luce dagli scavi. L’escursione inizierà con la visita al museo “G. Whitaker” dell’isola. Dopo una breve sosta, seguirà l’andamento dell’originaria cinta muraria, passando in rassegna le varie zone dislocate lungo l’isola. Marsala, Museo Archeologico Regionale “Baglio Anselmi” Il Museo Archeologico Regionale Baglio Anselmi ospita tutti i reperti dell’antica Lilibeo, fondata successivamente all’abbandono della città di Mozia. Grande attrattiva del Museo è la famosa Nave Punica, unica nave di costruzione punica rinvenuta nelle acque prospicienti Marsala. Nonostante il nome dell’odierno insediamento significhi “Mare della Pace”, le acque antistanti questa propaggine occidentale della Sicilia hanno visto combattere sanguinose battaglie navali per il dominio delle nostre terre. La nave rinvenuta negli anni ’70, risalirebbe proprio ad una di queste, ovvero quella del 241 a. C. (la Prima Guerra Punica), combattuta da Roma contro Cartagine. Si tratta di un esemplare raro e unico al mondo. Si conservano pochi frammenti che permettono però di ricostruire l’intero scafo e la procedura di costruzione. Numerose le teorie a riguardo, resta comunque un affascinante e davvero unico spaccato della storia che ci ha preceduti. Selinunte Parco Archeologico di Selinunte (Casteletrano, Tp) La visita al parco archeologico di Selinunte, il più grande parco archeologico d’Europa, è decisamente la maniera più appropriata per dare inizio a un percorso formativo riguardante l’ambito archeologico. Si sceglie Selinunte appunto per la grande importanza che la metropoli siciliana ha rivestito nel corso dei secoli con le sue importanti partecipazioni a tutti gli avvenimenti della storia del Mediterraneo. Selinunte quindi come caput Siciliae, ago della bilancia in tutti quelli che sono stati gli sviluppi della nostra storia personale, nonché grande protagonista per tutti quelli riguardanti la grecità in Italia. La visita al parco inoltre è resa esaustiva perché il sito offre la possibilità di avere uno spaccato non indifferente della Sicilia antica e del suo rapporto con l’entroterra non solo per quanto riguarda il controllo militare a politico, ma anche per quanto riguarda l’influenza culturale che questa ha riversato in tutta la nostra isola. Basti pensare alla scuola selinuntina della scultura, che tanta eco ha avuto in tutta l’Italia Meridionale. Nello specifico, la visita guidata avrà inizio e che dalla collina orientale, si attraverserà quindi il letto del fiume Cottone per passare sulla collina dell’Acropoli, cuore pulsante della polis selinuntina. Si passerà infine a visitare il grande sistema difensivo della città, in particolare con le fortificazioni di Porta Nord, sull’asse viario principale dell’acropoli. Percorso N.2 Il G.I.S applicato alla ricerca archeologica Attraverso l’ausilio di lezioni seminariali supportate da materiale multimediale e da escursioni programmate con esercitazioni teorico-pratiche, si propone di aumentare la sensibilità dei partecipanti verso le bellezze archeologiche, storiche, artistiche, monumentali e naturalistiche del nostro territorio viste come potenziale catalizzatore economico dell’intero circondario. È previsto un incontro seminariale propedeutico alla pratica con lo strumento, dove si parlerà di “Il G.I.S. applicato all’Archeologia”. Un G.I.S. un sistema informativo che permette l'acquisizione, la registrazione, l'analisi, la visualizzazione e la restituzione grafica di informazioni derivanti da dati geo-riferiti. Si tratta quindi di un sistema informatico in grado di produrre, gestire e analizzare dati spaziali che trovano grande riscontro pratico e grande utilitò nel settore archeologico al fine di salvaguardia ma anche ricerca scientifica e censimento di siti già noti.